PILLOLE DI COACHING – Che domande abbiamo deciso di farci?
Non sono gli eventi e nemmeno le persone a determinare il nostro modo di pensare e di agire, bensì la percezione di essi che noi abbiamo deciso di avere.
Come dire: abbiamo sempre il potere di mantenere la presenza e la
consapevolezza in ciò che facciamo e, comunque sia, possiamo sempre mantenere ben salda nelle nostre mani la chiave interpretativa di ciò che viviamo e la nostra capacità di “rispondere” – e non meramente di “reagire” – alle sfide dell’universo.
Ma come possiamo guidare il nostro stato d’animo a servire al meglio i nostri comportamenti e le nostre azioni? Semplicemente agendo in modo consapevole sulle leve che lo influenzano. La prima leva che prendiamo in considerazione oggi è “il potere delle domande che ci poniamo”.
Non sono gli eventi e nemmeno le persone a determinare il nostro modo di pensare e di agire, bensì la percezione di essi che noi abbiamo deciso di avere.
Come dire: abbiamo sempre il potere di mantenere la presenza e la consapevolezza in ciò che facciamo e, comunque sia, possiamo sempre mantenere ben salda nelle nostre mani la chiave interpretativa di ciò che viviamo e la nostra capacità di “rispondere” – e non meramente di “reagire” – alle sfide dell’universo.
Ma come possiamo guidare il nostro stato d’animo a servire al meglio i nostri comportamenti e le nostre azioni? Semplicemente agendo in modo consapevole sulle leve che lo influenzano. La prima leva che prendiamo in considerazione oggi è “il potere delle domande che ci poniamo”.
La nostra mente è pensiero in azione e il nostro pensiero altro non è che un fluire continuo – e spesso incontrollato – di domande e di risposte. Proprio per questo, sapendo che la nostra mente ed il nostro corpo daranno la risposta più adatta alla domanda che di volta in volta ci facciamo, una parte considerevole del nostro potere di dirigere le nostre azioni risiederà nella nostra capacità di creare consapevolmente delle domande “potenzianti” cui il nostro sistema, il nostro problem solver interiore, offrirà le risposte per noi più utili. Pensiamo a quanto nociva possa essere per il nostro sistema la classica domanda “perchè succede proprio a me?” e a quali azioni di scarsa qualità e a quali livelli di bassa energia essa possa portare. Per contro, verifichiamo su noi stessi lo straordinario effetto in termini di efficacia e di performance che può derivare da una riformulazione della stessa domanda in questi termini: “in che modo posso trovare una soluzione e nel contempo, magari, divertirmi?”.
Cambiare la natura delle nostre domande cambia la risposta del nostro sistema mente-cervello ed innesca un ciclo virtuoso di energia e creatività che finirà inesorabilmente per portarci in alto.
Non è cosa facile nè immediata, ma esercitarsi a modificare le nostre domande in relazione alle sfide che il mondo ci sta ponendo potrebbe realmente cambiare la nostra vita e, vi garantisco, anche la vita di coloro che ci sono vicini.
Buon allenamento, alla prossima pillola!
Nicola Zema
InterventionistTM Coach
Nel tennis non poteva sfondare, troppo creativo ed incostante, poco incline a ripetere gli stessi schemi, sia pur vincenti. Come bancario non era destinato a far carriera, fino a che non viene arruolato nella squadra dei formatori e lì si apre la prospettiva di poter fare ciò che più gli piace, ciò per cui è nato: aiutare gli altri a raggiungere i loro obiettivi.
Per Nicola ogni progetto è occasione di sfida, e soprattutto opportunità di mettere la propria passione al servizio di chi ne ha bisogno. Ne scaturiscono centinaia di progetti sempre diversi, che spaziano dalla leadership alla vendita, dalla comunicazione al team building, dal problem solving alla gestione del tempo.