RIDURRE LO SPRECO IN AZIENDA? COME? CON METODO!
Serve quindi, adottare sempre una metodologia rigorosa e al contempo flessibile e adatta alle piccole medie imprese, che sono il tessuto produttivo della nostra storia imprenditoriale.
Il modello che ho denominato A.P.P.A.V., bene si adatta al contesto del nord-est, fatto di miriadi di piccole imprese molto operose e spesso poco o per nulla strutturate alle quali serve divenire efficienti e non soltanto efficaci.
Questo metodo semplice ma efficiente si mette in pratica analizzando la situazione dell’organizzazione e producendo dei dati, sui quali si innesterà una programmazione e pianificazione ad hoc, che sarà poi tradotta in azioni concrete con successive e periodiche verifiche.
Le aziende non devono più perdere tempo e devono immediatamente dotarsi di strumenti che possano renderle snelle e sempre più efficienti, meno sprecone di risorse e più concorrenziali ed innovative nei mercati di riferimento.
Lo spreco non aggiunge nulla al servizio al cliente ed appesantisce la struttura non permettendole di essere efficiente ed ottimizzata come dovrebbe.
Lo spreco è inutile non serve ed è di troppo, costa e non produce nulla e reca comunque sempre danno, non solo economico, ma anche organizzativo che viene poi scaricato sul cliente.
Sprechi più comuni
Quando si procede alla caccia degli sprechi è utile innanzitutto fare una lista e conseguentemente lavorare per priorità, infatti non è funzionale lavorare contemporaneamente su tanti fronti aperti, ma lavorare su uno o al massimo due punti per volta.
Vediamo ora attraverso l’esperienza empirica in questo particolare settore quali sono gli sprechi più comuni nelle imprese:
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processi inutili, vale a dire tutte quelle azioni che non aggiungono valore al prodotto/servizio erogato al cliente, queste infatti vanno ben ricercate ed eliminate, creando così un sistema più snello e semplice e meno costoso. Per esperienza da questa attività si posso risparmiate notevoli risorse economiche, fisiche e mentali che possono essere impiegate i processi ed attività di produzione, innovazione e quant’altro.
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uso non corretto o parziale degli strumenti informatici e della digitalizzazione dei dati, questo fatto fa perdere generalmente molto tempo e come si dice: il tempo è denaro.
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Errori, questi causati dal punto precedente, o da distrazione o da una comunicazione interne sia verticale, sia orizzontale, non sempre efficace.
Gli errori spesso pesano e gravano sul nostro cliente con costi ingenti e perdita di credibilità e reputazione.
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Comunicazione interna non funzionale agli obiettivi aziendali, causa di malintesi, perdite di tempo, errori, disfunzioni, ritardi ecc… .
Non so se queste poche righe possano convincervi della necessità di attivare degli investimenti per rendere le vostre aziende più leggere e capaci di essere maggiormente competitive, ma il dato incontestabile è che lo spreco costa, e tal volta molto. Si posso risparmiare quindi molte risorse da impiegare altrove in operazioni più remunerative.
Se vuoi avere maggiori informazioni o approfondire questi contenuti
Dopo essersi laureati in Sociologia della Comunicazione ed aver acquisito il Master in PNL, opera da più di vent’anni nell’area dell’efficienza organizzativa delle piccole, medie e grandi imprese italiane, sempre nell’ottica di una visione cliente-centrica.
Ideatore di “e+ , facciamo il punto!”, misuratore per l’ottimizzazione delle risorse.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in diverse riviste e siti, tra le quali Il suo ultimo libro “Il valore della tua miniera d’oro, manuale pratico per l’efficienza delle organizzazioni”, 2013, Aurelia Edizioni.