RIDURRE LO SPRECO IN AZIENDA? COME? CON METODO!

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Serve quindi, adottare sempre una metodologia rigorosa e al contempo flessibile e adatta alle piccole medie imprese, che sono il tessuto produttivo della nostra storia imprenditoriale.

Il modello che ho denominato A.P.P.A.V., bene si adatta al contesto del nord-est, fatto di miriadi di piccole imprese molto operose e spesso poco o per nulla strutturate alle quali serve divenire efficienti e non soltanto efficaci.
Questo metodo semplice ma efficiente si mette in pratica analizzando la situazione dell’organizzazione e producendo dei dati, sui quali si innesterà una programmazione e pianificazione ad hoc, che sarà poi tradotta in azioni concrete con successive e periodiche verifiche.

 Quando?

Da subito!

Le aziende non devono più perdere tempo e devono immediatamente dotarsi di strumenti che possano renderle snelle e sempre più efficienti, meno sprecone di risorse e più concorrenziali ed innovative nei mercati di riferimento.

Per quale motivo?

Perché è conveniente!

 Lo spreco non aggiunge nulla al servizio al cliente ed appesantisce la struttura non permettendole di essere efficiente ed ottimizzata come dovrebbe.

Lo spreco è inutile non serve ed è di troppo, costa e non produce nulla e reca comunque sempre danno, non solo economico, ma anche organizzativo che viene poi scaricato sul cliente.

Sprechi più comuni

Quando si procede alla caccia degli sprechi è utile innanzitutto fare una lista e conseguentemente lavorare per priorità, infatti non è funzionale lavorare contemporaneamente su tanti fronti aperti, ma lavorare su uno o al massimo due punti per volta.

Vediamo ora attraverso l’esperienza empirica in questo particolare settore quali sono gli sprechi più comuni nelle imprese:

  1. processi inutili, vale a dire tutte quelle azioni che non aggiungono valore al prodotto/servizio erogato al cliente, queste infatti vanno ben ricercate ed eliminate, creando così un sistema più snello e semplice e meno costoso. Per esperienza da questa attività si posso risparmiate notevoli risorse economiche, fisiche e mentali che possono essere impiegate i processi ed attività di produzione, innovazione e quant’altro.

  2. uso non corretto o parziale degli strumenti informatici e della digitalizzazione dei dati, questo fatto fa perdere generalmente molto tempo e come si dice: il tempo è denaro.

  3. Errori, questi causati dal punto precedente, o da distrazione o da una comunicazione interne sia verticale, sia orizzontale, non sempre efficace.

Gli errori spesso pesano e gravano sul nostro cliente con costi ingenti e perdita di credibilità e reputazione.

  1. Comunicazione interna non funzionale agli obiettivi aziendali, causa di malintesi, perdite di tempo, errori, disfunzioni, ritardi ecc… .

Non so se queste poche righe possano convincervi della necessità di attivare degli investimenti per rendere le vostre aziende più leggere e capaci di essere maggiormente competitive, ma il dato incontestabile è che lo spreco costa, e tal volta molto. Si posso risparmiare quindi molte risorse da impiegare altrove in operazioni più remunerative.

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Franco Cadore

Dopo essersi laureati in Sociologia della Comunicazione ed aver acquisito il Master in PNL, opera da più di vent’anni nell’area dell’efficienza organizzativa delle piccole, medie e grandi imprese italiane, sempre nell’ottica di una visione cliente-centrica.
Ideatore di  “e+ , facciamo il punto!”, misuratore per l’ottimizzazione delle risorse.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in diverse riviste e siti, tra le quali Il suo ultimo libro “Il valore della tua miniera d’oro, manuale pratico per l’efficienza delle organizzazioni”, 2013, Aurelia Edizioni.