ABITO, ovvero quando l’innovazione sociale entra nel tuo condominio

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ABITO è un progetto di community building ideato da CBS Community Building Solutions, una giovane start-up d’innovazione sociale costituitasi in occasione del finanziamento europeo legato al progetto Seed Money, un fondo co-finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Unione Europea (FESR), finalizzato a promuovere la diffusione di iniziative imprenditoriali nei settori innovativi o ad alta tecnologia.

Il progetto parte dal presupposto che la convivenza condominiale è una risorsa generalmente poco valorizzata e potenzialmente strategica nella risoluzione di piccoli problemi del quotidiano e nello sviluppo di vere e proprie economie “di scala”.

E’ la legge di Murphy: la batteria della macchina è scarica e piove, anzi diluvia. Arriverai al lavoro in ritardo e bagnato fradicio. Scopri a che ora partono e che tragitto fanno i tuoi vicini, troverai un modo per risparmiare soldi, stress e viaggiare in compagnia”.

Il primo servizio di ABITO è quello di offrire una piattaforma informatica in cui trovare informazioni utili sia per comprendere la spesa individuale e condominiale rispetto a consumi e servizi, sia per “rendere il condominio un ambiente anche più socievole” condividendo oggetti, servizi e novità.

Tre sono le strategie cardine di questo progetto.

1) POOLING: facilitare la costituzione di gruppi di acquisto di beni e servizi residenziali.

2) SHARING: incentivare la condivisione di beni e servizi di uso quotidiano tra i membri di una comunità.

3) COMMONING: promuovere la costituzione di fondi condominiali gestiti su base comunitaria utilizzabili sia per l’acquisto di beni e servizi di carattere sociale, che per la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

Francesco Gabbi, uno dei tre soci fondatori di CBS, ci racconta alcune delle principali peculiarità del progetto:

> Come nasce l’idea (e il nome) di ABITO?

L’idea del progetto ABITO nasce dall’esperienza accademica e lavorativa maturata da me e dai miei due soci in questi anni. Occupandoci a vari livelli di tematiche riguardanti lo sviluppo urbano e di comunità, la riqualificazione urbana, l’housing sociale e le politiche pubbliche ci siamo resi conto di come, nonostante tutti gli sforzi messi in atto per stimolare una partecipazione attiva delle persone, questo risultasse sempre molto difficoltoso. Spesso le persone che effettivamente partecipano sono già cittadini attivi e sensibili, ma raramente si riescono a coinvolgere in modo continuativo le più scettiche. Come riuscire quindi ad ampliare la partecipazione? Dovevamo trovare un meccanismo che fosse appetibile per tutti e che considerasse la socialità quasi come un prodotto non intenzionale dell’azione! Interrogandoci su questi aspetti e sul futuro del terzo settore, abbiamo pensato a questo progetto. La scelta su dove applicarlo è immediatamente ricaduta sulla dimensione condominiale: una perfetta micro comunità con tutte le problematiche e le potenzialità che chiunque abbia vissuto in condominio conosce bene. Ci è subito sembrato un progetto ambizioso, ma decisamente stimolante. 

Abbiamo deciso di chiamare il nostro progetto ABITO per richiamare da una parte il concetto dell’ “io abito” attivamente un luogo, lo abito in prima persona: il contrario quindi di un abitare passivo; dall’altra il concetto di abito come vestito, quindi un abitare cucito su misura, pensato, studiato, modellato sul territorio e sulle diverse realtà che incontriamo. Desideriamo infatti allontanarci il più possibile dall’abitudine di proporre progetti calati dall’alto nel nome di una metodologia sperimentata altrove, di una ricetta di sicuro successo. 

> Quali sono i tratti distintivi d’innovazione sociale del progetto?

ABITO riesce a mettere in sinergia diversi elementi innovativi provenienti da settori che fino ad ora non si sono mai effettivamente confrontati in questo campo. Cominciare a pensare al condominio come un cluster di domanda, interessante per i professionisti, ma anche come luogo di comunità, condivisione e solidarietà reciproca, il tutto confezionato con l’aiuto delle nuove tecnologie è un modello sicuramente interessante da più punti di vista. Si parla spesso di certificazione energetica per le abitazioni, ma non si parla affatto di qualità delle relazioni in questi contesti abitativi: che senso ha abitare in una casa perfetta per quanto riguarda la dispersione termica, se poi la mia vita è rovinata da continui conflitti con i miei vicini per colpa di un intervento straordinario o per l’odore di cibo nelle parti comuni? ABITO cerca di alleviare le tensioni agevolando il risparmio e spingendo le persone a conoscersi, parlare e creare strategie comuni per vivere meglio: condividere la babysitter ti permette di risparmiare tempo e denaro, di conoscere i tuoi vicini ed essere più tranquilla nel lasciare tuo figlio. ABITO inoltre favorisce il mantenimento nel tempo degli immobili perché con il risparmio generato può essere creato un fondo destinato alle spese condominiali straordinarie o all’acquisto di beni e servizi che mantengano o addirittura aumentino il valore dell’immobile. 

> Con quali metodologie e strumenti ritagliate e cucite un abitare su misura?

Le metodologie che mettiamo in atto sono molteplici e mutano in base alle specificità dei contesti abitativi che incontriamo. Cerchiamo di essere il più elastici possibile durante tutto il progetto proponendo nella fase iniziale analisi sia quantitative che qualitative, con particolare attenzione alla metodologie partecipative. Abbiamo comunque fin da subito cercato di costruire un team il più multidisciplinare possibile che comprenda collaborazioni stabili con amministratori condominiali, mediatori, architetti, grafici e informatici, e collaborazioni specifiche con esperti di partecipazione e psicologi, cosicché ognuno possa contribuire con le proprie competenze e metodologie specifiche a cucire l’abito su misura dei condomini. 

Merita davvero di essere visto (magari insieme al tuo amministratore condominiale, o – ancora meglio – al tuo vicino di casa) il video di presentazione e promozione del progetto che esemplifica in maniera chiara (e divertente) le possibili applicazioni di questo tipo di intervento.

 

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