INTERREG CENTRAL EUROPE: quale spazio per progetti in ambito sociale?

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È uscita 12 febbraio la nuova Call for Proposal del Programma di Cooperazione Europea di maggior successo nella passata stagione: il Central Europe. Il Programma è particolarmente ben concepito e strutturato per semplificare la partecipazione di tutti i soggetti interessati.

“Dal 2007 il Programma Europa Centrale è stato sinonimo di una grande storia di successo” Johannes Hahn Commissario Europeo per gli Affari Regionali (01/07/2014).

Il Programma Central Europe 2007-2013 ha finanziato 124 progetti per un costo totale di 278,59 milioni di €. Il maggior numero di progetti finanziati ha riguardato il tema della responsabilità ambientale (42). Sono 27 i progetti con capofila italiano: l’Italia è al secondo posto per numero di progetti coordinati dietro la Germania (41) e prima dell’Austria (19).

Oggi 20 febbraio 2015 il Contact Point Nazionale del Programma Interreg Central Europe ha presentato a Verona il primo Bando del nuovo programma di Cooperazione Territoriale. Hanno partecipato all’evento oltre 300 persone provenienti dal tutto il Nord Est Italia. L’incontro sarà replicato il 23 febbraio a Torino.
Il nuovo Bando mette a disposizione 80 milioni di € di finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (34.6% del totale a disposizione del Programma).

È possibile presentare proposte su tutti e quattro gli assi prioritari:

  1. Cooperare nell’innovazione per rendere più competitiva l’area Central Europe;
  2. Cooperare nelle strategie finalizzate a ridurre le emissioni di carbonio nell’area Central Europe;
  3. Cooperare nelle risorse naturali e culturali per una crescita sostenibile nell’area Central Europe;
  4. Cooperare nei trasporti per una migliore connettività nell’area Central Europe.

La procedura di valutazione è in due fasi. La presentazione della concept note deve avvenire entro il 13 aprile alle ore 18:00 attraverso il formulario elettronico del Programma.

I progetti possono avere una dimensione finanziaria che varia da 1 a 5 milioni di € e una durata compresa tra 30 e 48 mesi. Eccezioni possono essere considerate se adeguatamente giustificate. Ciascun progetto deve coinvolgere almeno 3 partner di 3 Paesi differenti ma la numerosità di partner suggerita è di 9-12 partner.

Possono partecipare tutti i tipi di organizzazioni, pubbliche e private, aventi sede nell’area di Programma (In Italia tutto il Nord dall’Emilia Romagna in su). Il co-finanziamento FESR concesso ai partner italiani è pari all’80% dei costi ammissibili. Per gli Enti pubblici è prevista l’integrazione automatica del co-finanziamento ad opera del Fondo di rotazione nazionale.

Con la nuova programmazione arriva anche un nuovo monito a prestare la massima attenzione ai risultati, accompagnato dalla nuova sottolineatura rispetto paradigma della “teoria del cambiamento”: i progetti devono essere soluzioni a problemi rilevanti e devono essere portatori consapevoli di una logica di intervento che parte da un set di assunti per giungere a realizzare i cambiamenti desiderati. Il tutto deve essere impostato secondo modalità trasparenti e idonee di valutazione che consentano, al termine, di confutare o validare la teoria del cambiamento che il progetto portava in seno.

Nel nuovo Programma però trova poco spazio l’ambito sociale. Non esiste infatti alcun asse prioritario dedicato, sebbene non manchi la possibilità di predisporre proposte a elevato impatto sociale negli Obiettivi Specifici 1.2 e 3.2.

Nel corso della passata edizione, i temi sociali erano affrontati nel Programma all’interno della priorità 4 “Sviluppare la competitività e l’attrattività delle città e delle regioni”. All’interno di tale asse era inserita la priorità “Cambiamenti demografici e sociali”.

“La cooperazione transnazionale supporto lo scambio di esperienze  e stimola l’apertura di nuovi canali e reti. Funziona come uno specchio, accresce la consapevolezza e agisce come un catalizzatore del cambiamento” Roos Galjaard autore di una indagine commissionata dal Programma Europa Centrale per verificare gli impatti dei progetti finanziati.

Sono stati 16 i progetti finanziati nella scorsa programmazione sotto il tematismo “cambiamento demografico”, coinvolgendo 180 diversi partner. Sono stati complessivamente spesi 27 milioni di €, circa 3 centesimi di euro a cittadino. Con queste risorse sono stati realizzati 27 network di cooperazione e 75 interventi pilota che hanno generato 620 mila € di investimenti ulteriori e 314 nuovi posti di lavoro.

Nell’area di programma abitano 148 milioni di persone in 80 regioni di 9 Stati Membri. 

“Nessun’altra area di transnazionale in Europea è altrettanto eterogenea in termini geografici, economici e infrastrutturali quanto quella dell’Europa Centrale” Luca Ferrarese Responsabile del Segretariato Congiunto Europa Centrale (06/10/2014).

Secondo le proiezioni realizzate dal Libro Verde sulla Strategia sull’Invecchiamento dell’Europa Centrale nel 2060 la popolazione residente nell’area sarà inferiore a quella del 2008 e l’età media della popolazione sarà 47,2 anni (in Italia addirittura 50,2 contro l’attuale 43,1). Ciò sarà dovuto principalmente all’aumento dell’aspettativa di vita e alla riduzione del tasso di fertilità. Già oggi, in Italia, il 26,4% della popolazione ha più di 60 anni. Nel 2060 si prevedere che tale percentuale salga fino a 39,1%.

Nel nuovo programma è invece possibile proporre progetti in ambito sociale mirando all’asse prioritario 1 e in particolare l’Obiettivo Specifico 1.2 “migliorare le competenze e le capacità imprenditoriali per accrescere l’innovazione economica e sociale nelle regioni dell’Europa Centrale”. All’interno di tale obiettivo troviamo suggerito il seguente tema di lavoro: sistemi di apprendimento innovativi per migliorare le competenze lavorative e imprenditoriali in considerazione delle sfide poste dai cambiamenti demografici. Lo spunto è molto atipico e suggerisce un’area di tangenza rispetto alle tematiche propriamente affrontate dal Fondo gemello del FESR, ovvero il Fondo Sociale Europeo.

Esiste quindi un corridoio sottile ma inedito e stimolante per lavorare su tematiche legate all’innovazione sociale con un focus sulle competenze davvero atipico nei programmi di Cooperazione Territoriale.

Per maggiori informazioni sul Bando e sul Programma: lorenzo.liguoro@kairos.kairosforma.it

Project Manager, consulente e formatore la cui mission è favorire la partecipazione di stakeholders italiani all'interno del policy cycle europeo. L’expertise che ha sviluppato riguarda l’intero ciclo di progetto, dalla pianificazione alla valutazione conclusiva. È Professore a contratto per l’insegnamento in Europrogettazione presso il Corso di Laurea Magistrale in Studi Europei dell’Università di Padova.

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