Ambiente, agricoltura e turismo. Immaginare e progettare l’intersezione tra questi tre ambiti di sviluppo sembra essere una delle strategie chiave su cui i giovani imprenditori agricoli dovrebbero orientare i loro investimenti nei prossimi anni a condizione che essi siano allo stesso tempo capaci di sfruttare approcci e modalità di lavoro innovativi.
Una carrellata di idee e stimoli in questo senso è stata presentata il 12 marzo 2015 all’Open Day Agricoltura per i Giovani (alla Corte Benedettina a Legnaro, in provincia di Padova) in un interessante susseguirsi di interventi di approfondimento e racconti di idee di successo imprenditoriale realizzate da giovani agricoltori veneti.
Per riuscire a fare impresa oggi in ambito rurale ci vuole una cultura imprenditoriale diversa, capace di assumersi dei rischi imprenditoriali, di lavorare in rete, di cogliere le opportunità che oggi offrono il web e la dimensione del mercato internazionale. In questo senso il ricambio generazionale nel settore primario sembra un passaggio ormai necessario* e trova riconoscimento tra gli obiettivi specifici del nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (in particolare si tratta della focus area 2B – Ricambio generazionale) a conferma di un percorso già intrapreso attraverso misure specifiche avviate nel precedente PSR (in particolare l’intervento 6.1.1 – Insediamento di giovani agricoltori del PSR 2014 – 2020, ex misura 112 del PSR 2007-2013).
Su quali elementi di competitività e innovazione devono puntare i giovani agricoltori del Veneto per avere successo?
Nuove agricolture
La sola produzione di beni, anche se di qualità, non è più sufficiente per lo sviluppo di aziende agricole e imprese. Sempre più numerose e vincenti risultano le formule aziendali in grado di integrare nel settore agricolo la produzione con l’offerta di servizi: fattorie didattiche, fattorie sociali, agriturismi, consulenze e servizi per conto terzi. Inoltre, l’intersezione tra rispetto dell’ambiente e della biodiversità, agricoltura e promozione del territorio crea un terreno fertile per lo sviluppo del turismo rurale (un settore turistico in espansione) e, di conseguenza, anche per lo sviluppo di nuove professionalità.
L’attenzione per il consumatore, il cliente: le opportunità del web
“Il resto del mondo non ha storie da raccontare”. Spesso dimentichiamo come il nostro territorio abbia infinite storie da condividere con il resto del mondo. La narrazione, lo storytelling, con l’aiuto della rete, può essere un interessante strumento di semplificazione della relazione e di riduzione delle distanze con i potenziali clienti. Il web offre numerose possibilità per farsi trovare, farsi conoscere ed entrare in contatto con la community di riferimento della propria azienda: raccontare la quotidianità del nostro territorio rurale attraverso la condivisione via social media, o fare entrare virtualmente dentro le aziende i clienti grazie a Google Business View sono due tra le più semplici strategie che la rete offre se si è disposti a cogliere le potenzialità che questa oggigiorno mette a disposizione. Condizione necessaria per trarre beneficio dal web è considerarlo come un vero e proprio investimento per la propria azienda dedicandoci tempo e risorse, e riconoscendo la dimensione professionale del proprio essere online.
“Per fare impresa bisogna fare rete”
Il settore agricolo da sistema chiuso deve diventare sistema aperto sfruttando al massimo la caratteristica insita nell’attività agricola, ovvero la tensione allo sperimentare, all’innovazione. Lavorare in rete offre moltissimi stimoli in questo senso: la costituzione di Partenariati Europei per l’Innovazione, la formazione di Reti di impresa per cogliere nuovi finanziamenti, la propensione all’internalizzazione esplorando mercati nuovi sono elementi fondamentali per la valorizzazione del settore agricolo locale oggi.
Il nuovo PSR Veneto 2014 – 2020
Il Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 costituisce lo strumento di programmazione per lo sviluppo rurale regionale nel territorio del Veneto. La proposta di programma è stata inviata alla Commissione Europea a luglio 2014 ed è ora in fase di valutazione e approvazione. Nello specifico, il nuovo Piano di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020 gestirà 1 miliardo 184 milioni di euro, pari al 6,36% delle risorse nazionali. Il 43% dei finanziamenti proverranno dall’Unione Europea, il 40% dallo Stato italiano e per il 17% dalla Regione (fonte: Regione Veneto). I primi bandi di questa programmazione saranno aperti nel corso del 2015. Già ad aprile ci sarà il bando relativo alle misure 10.1 (Agroambiente), 11 (Agricoltura biologica) e 13 (Indennità compensativa a favore delle zone soggette a vincoli naturali), con scadenza della presentazione delle domande al 15 maggio 2015. I bandi relativi alle altre misure, e per i quali si dovrà aspettare l’insediamento della nuova Giunta e del nuovo Consiglio Regionale, si prevedono invece per l’autunno 2015.
6 priorità, 18 obiettivi specifici, 13 misure attivate, 45 interventi tracciano la strategia operativa necessaria per il territorio veneto per creare in ambito rurale quelle condizioni di crescita e di sviluppo economico più intelligente, sostenibile e solidale promosso e supportato in Europa 2020. Ai giovani imprenditori agricoli veneti l’opportunità di cogliere ora questa sfida.
* = nel settore primario attualmente il numero di imprenditori con più di 70 anni è superiore al numero di imprenditori con meno di 40 anni [dato riportato all’Open Day del Forum Giovani].