A pochi giorni dalla presentazione del primo rapporto annuale dedicato alle città e alle politiche urbane in Italia, tenutasi il 2 ottobre a Bologna, dedichiamo questo post alla presentazione di Urban@it, il nuovo Centro nazionale di studi per le politiche urbane.
Nata ufficialmente il 15 dicembre del 2014, Urban@it è un’associazione costituita da importanti università italiane (Università degli studi di Bologna, Politecnico di Milano, Università IUAV di Venezia, Università di Firenze, Università Roma Tre, Università Federico II di Napoli, Politecnico di Bari) e da ANCI, Società italiana degli urbanisti, Laboratorio Urbano di Bologna.
È lo stesso Walter Vitali, direttore esecutivo di Urban@it e tra i suoi ideatori, ad illustrarci gli obiettivi e i prossimi passi di questa rete di attori nazionali che si candida a diventare un vero e proprio think thank sulle politiche urbane. Walter Vitali è stato per tre legislature (dal 2001 al 2013) parlamentare, sindaco di Bologna e amministratore locale. La sua passione per il tema delle politiche urbane l’ha portato a ricoprire prestigiosi incarichi, tra cui la presidenza di Eurocities. È tra i fondatori del “Laboratorio Urbano” di Bologna, e promotore di diverse iniziative tra cui la costituzione di un comitato interministeriale sulle politiche urbane durante il governo Monti.
A quali modelli si ispira Urban@it?
Ricordo che quando nacque Eurocities, a metà degli anni ’80, è stato fondato anche EURICUR un centro studi su questioni politiche urbane comparate, con sede presso l’università di Rotterdam e guidato dal professore Leon Van Den Berg . Ho presente anche Cities, think thank della London School of Economics, diretto dal professore Ricky Burdett. Anche in Francia c’è un istituto nazionale. Ma non solo Europa; i primi think tank, ad esempio, furono insediati durante presidenza di Johnson, parliamo del 1968.
La nostra idea, di docenti competenti e esperti, è che mancasse in Italia un centro nazionale di questo genere. È un tentativo che, a mio modo di vedere, sta andando bene, ma dobbiamo ancora dimostrare di riuscire nell’impresa, siamo all’inizio di un percorso che mi auguro sia proficuo.
Quali sono gli obiettivi di Urban@it?
Noi innanzitutto ci proponiamo di mettere in relazione la ricerca universitaria con il mondo dei decisori politici, delle imprese e del lavoro, della cittadinanza attiva. Non è sufficiente coordinare tra di loro i dipartimenti universitari che si occupano di questi temi o i diversi settori che afferiscono alle discipline urbane. In Italia registriamo uno scollamento fortissimo tra la decisione politica e i luoghi della conoscenza. Quello che noi riteniamo necessario è costruire un rapporto organico e permanente tra i luoghi dove la ricerca viene sviluppata, a livello nazionale e internazionale, e tutti coloro i quali sono, a diverso titolo, interessati al tema. Gli amministratori locali, i membri dei governi regionali, nazionale, tutte le amministrazioni sono sicuramente degli stakeholders molto importanti, ma non solo questi. Io, ad esempio, ho avuto l’esperienza negli ultimi due anni di dirigere il comitato scientifico di smart cities exibition che è una manifestazione fieristica, manifestazione che si svolge a Bologna e mi sono reso conto che attorno al tema delle città ruotano almeno 5 grandi settori produttivi: edilizia, ICT, welfare, mobilità, energia.
L’idea di Urban@IT è un po’ più complessa di quella di un luogo, pur necessario e importante, di coordinamento tra le attività di ricerca delle università.
Quali sono i temi prioritari su cui le città le città italiane sono chiamate a intervenire in questo momento storico?
Noi abbiamo un altro obiettivo che è quello di attirare l’attenzione intorno a questi argomenti con la presentazione di un rapporto annuale sulle città e sulle politiche per le città. In questo momento il tema fondamentale è quello che viene denominato dell’agenda urbana. Che cosa l’agenda urbana? Le cose che bisogna fare per investire sulle città, per puntare sulle città come driver di sviluppo.
Il nostro primo rapporto si fonda su 4 gruppi di lavoro che redigeranno altrettanti capitoli, poi ci saranno molti altri contributi presentati sotto forma di background papers.
Di cosa si occupano questi gruppi di lavoro?
Il primo gruppo è quello che si riferisce alle trasformazioni territoriali sulla base delle ricerche PRIN (progetti di rilevante interesse nazionale) in corso. È assurdo parlare di città metropolitane e di province sulla base dei vecchi confini disegnati addirittura nel XVIII secolo, siamo nel XXI secolo e ancora ragioniamo in quei termini. Dobbiamo capire cosa sono questi agglomerati urbani, quelli reali, per vedere come le trasformazioni istituzionali possono eventualmente corrispondere.
Il secondo gruppo affronta l’argomento fondamentale dell’attuazione della legge Delrio, il nuovo ordinamento locale con le città metropolitane, e cosa significa questo in termini di possibilità di profondo cambiamento istituzionale.
Il terzo gruppo studia le agende urbane locali, perché ogni città, ogni agglomerato urbano ha argomenti all’ordine del giorno. A noi interessa capire questi argomenti come si connettono con programmazione dei Fondi strutturali al Programma Operativo Nazionale per le Città Metropolitane e ai Programmi Operativi Regionali.
Il quarto gruppo è quello relativo alle agende urbane nazionali degli altri Paesi e dell’agenda europea e ha come obiettivo quello di individuare i principali problemi e monitorare le risposte dei singoli Stati membri dell’UE nel quadro della politica di coesione 2014-2020.
Intorno a questi quattro argomenti abbiamo organizzato il rapporto. Poi ci sono percorsi e temi di settori, sono grandi argomenti trasversali a molte discipline come ad esempio il tema che riguarda la riqualificazione urbana, la questione relativa alla cultura, il tema dell’ambiente, tutte le altre cose che fanno parte del nostro rapporto.
Che cosa rappresenta per Urban@IT l’Unione Europea?
Un punto di riferimento essenziale, tanto è vero che se vogliamo chiamare road show quello che stiamo facendo, ovvero di presentazione di Urban@it a livello di vari attori, uno degli appuntamenti fondamentali è stato quello a livello europeo che abbiamo avuto a partire da Eurocities. L’idea è quella di costituire una rete di istituti europei e di studi sulle città collegate a Eurocities.
L’altro incontro che abbiamo avuto è stato a livello del Parlamento con i rappresentanti italiani dell’intergruppo urbano del Parlamento Europeo. Abbiamo avuto anche modo di incontrare lo staff della vice-presidente della Commissione Europea Federica Mogherini.
In sintesi…
Urban@it è un ponte tra ricerca e mondo esterno. Anche i ricercatori italiani, che sono molto bravi e che fanno un lavoro molto accurato e che fanno parte di reti internazionali, spesso faticano a connettersi con le domande del mondo esterno. Quindi noi vogliamo fornire anche a loro l’opportunità di comprendere meglio i bisogni di ricerca, i bisogni formativi e contribuire a creare relazioni e rapporti costanti e permanenti con la politica e sui temi delle politiche urbane.
Appuntamento quindi al prossimo post per presentazione di “Metropoli attraverso la crisi”, il primo Rapporto annuale di Urban@it.